In terra tenebrosa una luce rifulse

“Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse”.

A Natale Gesù nasce nell’oscurità della notte. La notte è il simbolo di tutte le nostre paure, delle nostre insicurezze. La creazione viene fatta di notte, dato che all’inizio non c’era ancora la luce. La risurrezione avviene tra la notte del sabato e la domenica. Dio le sue più grandi opere le compie di notte. Quanti di noi vivono l’esperienza della notte, momenti bui: nella famiglia, nel lavoro, con la salute, con i problemi con i figli. Dio vuole portare luce e speranza nelle nostre fragilità. Il vero significato del Natale sta proprio nell’accogliere la luce che sa rischiarare le tenebre della nostra vita. Zaccaria nel Benedictus annuncia “un sole che sorge per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre”. I pastori furono avvolti all’improvviso da una luce, che non appartiene a questo mondo. I Magi al vedere la stella si misero in cammino. In tutti questi casi la luce genera movimento, vita. Il Natale ci ricorda che la fede è movimento, è un partire. Abramo, che è l’uomo simbolo delle fede, parte in obbedienza alla chiamata di Dio. Non si incontra Dio se si rimane incollati alle proprie sicurezze. Se non ci si mette in cammino, non si può “vedere” né “trovare”. I pastori e i Magi “andarono senza indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato in una mangiatoia. E dopo averlo visto riferirono ciò che del bambino era stato detto loro” (Lc 2, 16-17). I primi discepoli intenti a seguire Gesù domandano: “Maestro dove abiti?” Gesù rispose: “Venite e vedrete”.

Questo cammino che siamo chiamati tutti a compiere nella fede, è soprattutto interiore, riguarda il nostro cuore, e si chiama conversione. Il Natale è un forte invito alla conversione, ad accogliere nella nostra vita questo bambino che nasce, che non è un bambino qualunque, ma è il Figlio di Dio, è il Salvatore.

Siamo disposti a lasciarci salvare da Lui? Abbiamo consapevolezza delle nostre tenebre, dei nostri peccati? Dio, per farci comprendere quanto ci ama, ha fatto qualcosa che nessuno avrebbe mai immaginato: si è fatto uomo, uno di noi. Egli ha assunto tutto della nostra vita, dalla nascita alla morte. Il Natale allora è una Buona Notizia, nel senso che tutti possiamo passare dalle tenebre alla luce, dalla tristezza alla gioia in quanto amati, perdonati e riconciliati. Il profeta Isaia annuncia al suo popolo che “il tempo della tristezza e della desolazione è finito”: arriva colui che salva non solo Israele, ma tutta l’umanità. Il bambino Gesù che giace nella mangiatoia è la luce che ci rivela il vero volto di Dio, di un Dio che è Padre e che va in ricerca dell’uomo nei suoi smarrimenti. Nello stesso tempo ci rivela anche la nostra identità più profonda: siamo suoi figli “A quanti lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio” (Gv 1,12). A noi spetta il compito di essere questa mangiatoia dove la Chiesa possa deporre la Parola che si è fatta carne, così che possiamo trascorrere questo Natale in serenità e pace “glorificando e lodando Dio”.

Un Santo Natale a tutti!

Don Ennio

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