La Pasqua, l’inizio di tutto

La Santa Pasqua, quest’anno, arriva in un momento assai difficile e problematico. Stiamo uscendo da una pandemia e c’è una guerra in corso, che, attraverso le immagini che ci giungono ogni giorno, provoca in noi tanta sofferenza e preoccupazione.

A Polaveno poi abbiamo vissuto momenti difficili per il triste fatto di cronaca. L’intera comunità di Polaveno si è unita nella preghiera e nella vicinanza alla famiglia.

È in questo contesto di prova e sofferenza che ci raggiunge ancora oggi, dopo aver solcato i secoli, l’annuncio pasquale della risurrezione di Gesù.

Risorgendo, Cristo si è messo al nostro fianco e ci chiede di accoglierlo. La Pasqua ci porta la Bella Notizia che la morte è stata definitivamente sconfitta. Quel desiderio profondo dell’uomo di vivere e di essere felice, non è più un’illusione, ma è reso possibile dalla risurrezione di Gesù. In questo sta la bellezza della nostra fede cristiana. Chi è senza Cristo è senza speranza.

La morte non può farci paura, perché con la Pasqua il suo senso è cambiato: non più la fine, ma l’inizio di tutto.

Cristo risorto vuol donare a tutti noi la sua pace. La pace, ci ricorda Papa Francesco, è insieme dono dall’alto e frutto di un impegno condiviso. C’è infatti una “architettura” della pace, dove intervengono le diverse istituzioni della società, e c’è un “artigianato” della pace che coinvolge ognuno di noi in prima persona. Vogliamo in questo tempo intensificare la preghiera per la pace, come ci esorta Papa Francesco, dopo il suo forte appello “perché cessino gli attacchi armati. Mai la guerra! Pensate soprattutto ai bambini, ai quali si toglie la speranza di una vita degna: bambini morti, feriti, orfani; bambini che hanno come giocattoli residui bellici… In nome di Dio fermatevi”.

La Chiesa in questo periodo si sta preparando al Sinodo universale. Anche la Chiesa sta vivendo un momento non facile del suo cammino. Sempre il Papa ci invita a lasciarci interrogare “dalle sfide del presente e ad aprirci ai cambiamenti, riconoscendo che non siamo più in un regime di cristianità, perché la fede non costituisce più un presupposto ovvio del vivere comune”.

Papa Francesco mette in guardia “dalla tentazione di assumere l’atteggiamento della rigidità. La rigidità che nasce dalla paura del cambiamento. Ricordiamo sempre che dietro ogni rigidità giace qualche squilibrio”.

Il Papa è fiducioso e invita a non abbattersi perché il Signore sta purificando la sua sposa e ci sta convertendo tutti a sé. Ci sta facendo sperimentare la prova, perché comprendiamo che senza di Lui siamo polvere. Come cristiani, però, crediamo che lo Spirito Santo in ogni deserto può aprire strade nuove.

Chiediamo aiuto anche alla Vergine Maria che illumini la Chiesa nel trovare le risposte adeguate alle sfide del nostro tempo e che, come Regina della Pace, converta i cuori dei capi delle nazioni che sono in guerra a cercare il dialogo e la pace.

Buona Pasqua a tutti!

Don Ennio